LE PRIME INTERFACCE TESTUALI
I primi computer avevano tutti un'interfaccia testuale: l'utente diceva al computer che cosa voleva vedere e fare e il computer lo faceva. I comandi che bisognava dare al computer erano poco legati al linguaggio naturale e
costringevano l'utente ad imparare una nuova lingua, quella del sistema operativo, piuttosto che utilizzare il linguaggio che già conosceva.
INTERFACCE GRAFICHE
Successivamente sono apparse le interfacce grafiche (dette GUI, Graphic User Interface) che hanno introdotto una serie di metafore visive al funzionamento del computer. L'utente non deve più trovare il comando nella lingua astrusa del linguaggio operativo ma che deve operare direttamente su menu e icone.
L'introduzione delle interfacce grafiche ha sicuramente permesso la diffusione dei computer ma anche questo approccio non è primo di rischi e inconvenienti.
COMPLESSITA' e APPRENDIMENTO
Le interfacce grafiche, soprattutto su sistemi informativi complessi,
tendono a crescere di complessità e a richiedere lunghi periodi di apprendimento. Tutti conosciamo lo sconforto di dover cercare nei menu l'azione che ci interessa o la frustrazione di dover indovinare che cosa significhi un'icona su un sito web.
Se l'investimento del proprio tempo può essere giustificato nel caso di un software in quanto ci permette poi di essere operativi con uno strumento che ci serve, la difficoltà di fruire un sito o un'applicazione web (internet o intranet) si trasforma immediatamente in costi, allontanamento dell'utente e in mancati guadagni.
NUOVE TENDENZE
Per superare le difficoltà di gestione attraverso interfaccia grafica di sistemi informativi complessi,
stiamo assistendo ad un ritorno del comando testuale.
In fondo lo strumento più usato di internet è Google che è, di fatto, un comando testuale.
Gli stessi motori di ricerca si stanno spostando verso comandi testuali: per esempio in Google posso scrivere "
define: chatbot" per ottenere una lista di definizioni o in Yahoo posso scrivere "
Time in Roma" per avere notizie sul tempo nella capitale. In altre parole pare che i motori di ricerca si stiano piano trasformando in motori di risposta (answering machine) che utilizzano proprio i comandi testuali.
Lo stesso accade su sistemi per gestione di tanti file come Gmail, uno dei sistemi di posta più diffusi: non sono più presenti o utilizzabili le cartelle ma il ritrovamento delle mail avviene solamente attraverso comandi di testo.
IL RITORNO DEL COMANDO TESTUALE
Per questi motivi, studiosi di interfaccia come Don Norman e Aza Raskin (in un
articolo del 2007) affermano che nel prossimo futuro si assisterà ad un ritorno dei comandi testuali. Questi "ordini scritti" non saranno più in un linguaggio forzato dalla macchina ma nel linguaggio naturale:
sarà il computer a dover "faticare" per comprendere l'essere umano e non, come nei comandi DOS o UNIX, il contrario. Non significa naturalmente che le interfacce grafiche spariranno: saranno limitate a specifici domini di attività.
LUNGO TERMINE
Le interfacce testuali sono anche in linea con le ricerche più avanzate che le grosse compagnie di software stanno portando avanti: comandare il proprio dispositivo (anche piccolo, senza tastiera e con piccolo video) attraverso la voce impartendo i comandi in linguaggio naturale: raggiungere il
sogno fantascientifico del computer di Star Trek o di 2001 Odissea nello Spazio.
Non è un caso che Microsoft stia puntando sia sui chatbot sia sul riconoscimento vocale.
Per ritornare alle soluzioni già realizzabili, la tecnologia che, oramai da più di quarant'anni, è legata alla comunicazione uomo-macchina mediata dal linguaggio è quella dei
chatbot.